Poteva andare peggio, innanzitutto, perché il super-sopravvalutato " LA La Land " avrebbe potuto conquistare ben più delle sei statuette che gli sono state elargite ( ricorderete che era candidato ...in quattordici categorie ). A sorpresa ha vinto un film uscito da pochi giorni in Italia, "Moonlight" ( ancora una storia di neri diretta da un nero , quest'anno ce ne sono almeno tre o quattro in circolazione ) che pochi qui hanno già visto ( confesso che io l'avevo per il momento accantonato ). Ma che ora farà probabilmente registrare una qualche impennata al " box office ". Non voglio passare per eccessivamente sospettoso ma questa statuetta ( addirittura " miglior film " di fronte a grossi calibri come " Manchester by the sea ", " Arrival " e , se proprio vogliamo, "La La Land " ) sa un po' di " riparazione " per le polemiche dello scorso anno, quando qualcuno lamentò che gli Oscar ignorassero totalmente il cinema afro-americano. Il fatto che entrambi i premi agli interpreti non protagonisti siano egualmente andati, stavolta, a due neri ( uno sempre per " Moonlight " e l'altro per " Barriere " ) corrobora questa impressione ( forse poco " politically correct ", capisco, ma ormai l'ho condivisa con voi e Dio sa se, a me che ho passato quattro felici anni della mia vita in Africa, piacciano o meno i miei fratelli neri ! )
Sono contento per i due Oscar agli interpreti principali, maschile e femminile ( che, ricorderete, avevo addirittura previsto ). Casey Affleck è un ottimo interprete e la sua difficile parte in " Manchester by the sea " è recitata in modo superlativo. Emma Stone - che mi ostino a considerare tutto meno che una bella donna, come alcuni sostengono, ma non ha qui ovviamente importanza - offre il meglio che potesse darci " La La Land " ed è destinata a diventare una nuova Bette Davis se non sprecherà il suo talento.
Del premio alla regia a Damien Chazelle ( 32 anni ! ) dirò che ispira tenerezza. Ma è ingiusto che sia stato soffiato a Kenneth Lonergan ( " Manchester by the sea " ). Almeno ( sottile nemesi ) lo stesso Lonergan ha ( strameritatamente ) scippato l' Oscar per la migliore sceneggiatura originale proprio a " La La Land "( di cui ricorderete certo lo script zoppicante ed anemico ). " La La Land " infine si è, meritatamente questa volta, conquistato il massimo riconoscimento per la migliore canzone , la fotografia, e quant'altro di tecnico-formale potesse arraffare.
Ultima osservazione. Gli alti lai della stampa nostrana per l'eliminazione di " Fuocammare " ( categoria lungometraggi documentari ) ed i gridolini di gioia per l' Oscar... al trucco ( andato a due nostri onesti artigiani del settore ) occultano la gravissima crisi del cinema italiano ( testimoniata , lo scorso anno , dall'assenza di film dalla competizione nel principale festival mondiale , quello di Cannes, e dal progressivo inaridirsi dell'ispirazione che fin qui aveva sorretto la nostra gloriosa cinematografia ). Verrebbe voglia di commentare, con Nanni Moretti 1977, " vi piace Alberto Sordi ? Ebbè, mò ve lo tenete Alberto Sordi ! ". Basta sostituire al povero Albertone gli aedi del qualunquismo odierno ( Muccino , Tornatore, ormai lo stesso Sorrentino ) e , oplà, il gioco è fatto. Ma tra poco siamo in Quaresima : avremo modo di espiare...
Caro Paolo, apro, rispettosamente, le danze del dissenso.
RispondiEliminaMoonlight non mi ha convinto proprio. È una storia di marginalità nella quale se non sei nero, gay, poverissimo, con una mamma ricattatrice e tossicodipendente, orfano di padre e poi orfano anche della sola altra figura di riferimento, picchiato dai tuoi coetanei e vittima del sistema giudiziario... ebbene non hai nessuna possibilità riscatto (men che mai il favore del pubblico). E' girato molto bene (d'accordo: ma allora perché non il premio alla regia invece che al film?). Ma io l'ho trovato moralista e, si, ideologico. sostanzialmente: un Oscar anti-Trump.
Ma io sono un teorico del pensiero laterale. Che importanza hanno le correnti del mainstream?
PS
Sulla decadenza del cinema italiano, si ma con un ma. Il Sorrentino di Youth, vilipeso, malinteso, è apparso ai miei occhi come un film di grande maturità. Sull'amore come necessario tradimento alla vita; sulla malattia come necessario tradimento alla morte. Due temi che solo ad avere il coraggio di affrontarli.
Ossequi,
gabriele.
Come avrà visto, caro Gabriele, ho risposto su FB. Comunque qui ribadisco, a beneficio di chi non ci può leggere su quel social, che sono d'accordissimo su " Moonlight ( posso anche condividere l'assunto del film che è sullo sfondo ma il " trattamento " del soggetto- di origine teatrale e si vede- mi lascia sostanzialmente sulla negativa ). Quanto al cinema italiano, è un discorso che un giorno converrà ampliare perché ci riguarda da vicino e tocca temi che investono, secondo me, l'intera società del nostro Paese nel momento presente. Su Youth sono disposto a condividere quanto dice salvo " verifica " su DVD appena possibile...
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