lunedì 27 febbraio 2017

Gli Oscar 2017- Una postilla

Il dado , dunque,  è tratto . Stamattina, appena sveglio  ( non ho avuto il coraggio di stare alzato fino all'alba per godermi la diretta ) ho preso visione dei vincitori degli Oscar 2017 nelle varie categorie. Vi interessa la mia opinione ?  Dico subito che poteva andare peggio. Siamo purtroppo abituati alle ingiustizie , alle sviste , quando non agli errori madornali di questo tipo di tornei ( festival cinematografici naturalmente inclusi ). Basterebbe andare indietro col ricordo per vedere quante cervellotici riconoscimenti- ma soprattutto quante dimenticanze - si sono registrate in passato. Del resto , come dicono gli sfigati, il tempo poi si incaricherà di ristabilire le giuste proporzioni...
Poteva andare peggio, innanzitutto, perché il  super-sopravvalutato " LA La Land " avrebbe potuto conquistare ben più delle sei statuette che gli sono state elargite ( ricorderete che era candidato ...in quattordici categorie ). A sorpresa ha vinto un film uscito da pochi giorni in Italia,   "Moonlight" ( ancora una storia di neri diretta da un nero , quest'anno ce ne sono almeno tre o quattro in circolazione ) che pochi qui  hanno già visto ( confesso che  io l'avevo per il momento accantonato ). Ma che ora farà probabilmente registrare una qualche impennata al " box office ". Non voglio passare per  eccessivamente sospettoso ma questa statuetta ( addirittura " miglior film " di fronte a grossi calibri come " Manchester by the sea ", " Arrival " e , se proprio vogliamo, "La La Land " ) sa un po' di " riparazione " per le polemiche dello scorso anno, quando qualcuno lamentò che gli Oscar ignorassero totalmente il cinema afro-americano. Il fatto che entrambi i premi agli interpreti  non  protagonisti siano egualmente andati, stavolta, a due neri ( uno  sempre per  " Moonlight " e l'altro per " Barriere " ) corrobora questa impressione ( forse poco " politically correct ", capisco, ma ormai l'ho condivisa  con voi e Dio sa se, a me che ho passato quattro felici anni della mia vita in Africa, piacciano  o meno i miei fratelli neri ! )
Sono contento per i due Oscar agli interpreti principali, maschile e femminile ( che, ricorderete, avevo addirittura previsto ). Casey Affleck è un ottimo interprete e la sua difficile parte in " Manchester by the sea " è recitata in modo superlativo. Emma Stone - che mi ostino a considerare tutto meno che una bella donna, come alcuni sostengono, ma non ha qui ovviamente importanza - offre il meglio che potesse darci " La La Land " ed è destinata a diventare una nuova Bette Davis se non sprecherà il suo talento.
Del premio alla regia a Damien Chazelle ( 32 anni ! ) dirò che ispira tenerezza. Ma è ingiusto che sia stato soffiato a Kenneth Lonergan ( " Manchester by the sea " ). Almeno ( sottile nemesi ) lo stesso Lonergan ha ( strameritatamente ) scippato l' Oscar per la migliore sceneggiatura originale  proprio a " La La Land "( di cui ricorderete certo lo script zoppicante ed anemico ). " La La Land " infine si è, meritatamente questa volta, conquistato il massimo riconoscimento per la migliore canzone , la fotografia, e quant'altro di tecnico-formale potesse arraffare.
Ultima osservazione. Gli alti lai della stampa nostrana per l'eliminazione di " Fuocammare " ( categoria lungometraggi documentari ) ed i gridolini di gioia per l' Oscar... al trucco ( andato a due nostri onesti artigiani del settore ) occultano la gravissima crisi del cinema italiano ( testimoniata , lo scorso anno , dall'assenza di film  dalla competizione nel principale festival mondiale , quello di Cannes, e dal progressivo inaridirsi dell'ispirazione che fin qui aveva sorretto la nostra gloriosa cinematografia ). Verrebbe voglia di commentare, con Nanni Moretti 1977, " vi piace Alberto Sordi ? Ebbè, mò ve lo tenete Alberto Sordi ! ". Basta sostituire al povero Albertone  gli aedi del qualunquismo odierno ( Muccino , Tornatore, ormai lo stesso Sorrentino ) e , oplà, il gioco è fatto.  Ma tra poco siamo in Quaresima : avremo modo  di espiare...

2 commenti:

  1. Caro Paolo, apro, rispettosamente, le danze del dissenso.

    Moonlight non mi ha convinto proprio. È una storia di marginalità nella quale se non sei nero, gay, poverissimo, con una mamma ricattatrice e tossicodipendente, orfano di padre e poi orfano anche della sola altra figura di riferimento, picchiato dai tuoi coetanei e vittima del sistema giudiziario... ebbene non hai nessuna possibilità riscatto (men che mai il favore del pubblico). E' girato molto bene (d'accordo: ma allora perché non il premio alla regia invece che al film?). Ma io l'ho trovato moralista e, si, ideologico. sostanzialmente: un Oscar anti-Trump.
    Ma io sono un teorico del pensiero laterale. Che importanza hanno le correnti del mainstream?

    PS
    Sulla decadenza del cinema italiano, si ma con un ma. Il Sorrentino di Youth, vilipeso, malinteso, è apparso ai miei occhi come un film di grande maturità. Sull'amore come necessario tradimento alla vita; sulla malattia come necessario tradimento alla morte. Due temi che solo ad avere il coraggio di affrontarli.
    Ossequi,

    gabriele.

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    1. Come avrà visto, caro Gabriele, ho risposto su FB. Comunque qui ribadisco, a beneficio di chi non ci può leggere su quel social, che sono d'accordissimo su " Moonlight ( posso anche condividere l'assunto del film che è sullo sfondo ma il " trattamento " del soggetto- di origine teatrale e si vede- mi lascia sostanzialmente sulla negativa ). Quanto al cinema italiano, è un discorso che un giorno converrà ampliare perché ci riguarda da vicino e tocca temi che investono, secondo me, l'intera società del nostro Paese nel momento presente. Su Youth sono disposto a condividere quanto dice salvo " verifica " su DVD appena possibile...

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