martedì 24 dicembre 2019

" IL MISTERO HENRI PICK " di Rémi Bezancon ( Francia, 2019 ) / CONSIGLI PER I FILM DI NATALE

Esce sugli schermi italiani, dopo diversi mesi dalla sua prima apparizione in patria , il film francese " Il mistero Henri Pick ", diretto da Rémi Bezancon e da questi sceneggiato a partire dal romanzo omonimo, scritto da  David Foenkinos, pubblicato nel 2016 e tradotto l'anno seguente anche da noi. Ho voluto riportare questi dati , che poco probabilmente diranno ai lettori come poco hanno inizialmente detto a chi scrive, per un semplicissimo motivo. Bézancon, cinquantenne, con al suo attivo già qualche passabile lungometraggio, non è certo nè Chabrol né Sautet ( per citare due autentici maestri della commedia cinematografica francese, particolarmente di successo nella seconda metà del secolo scorso ). Foenkinos non è parimenti, mi pare, uno degli scrittori più in vista d'Oltralpe. Ma la vicenda ideata da quest'ultimo è fresca ed originale, ben modulata nel suo sviluppo. Ed il film di Bezancon è tutt'altro che banale, interessante e curioso rispetto, ad esempio, ad  un panorama cinematografico, quello italiano, mediamente scialbo e scontato. " Il mistero Henri Pick " non è un capolavoro e non fa gridare al miracolo, intendiamoci. E'  solo un ottimo "divertissement"  capace di farvi passare cento minuti- quanto dura - di piacere cinefilo di cui non vergognarsi, intellettuale quanto basta ma per il resto sanamente ludico e spensierato. E' soprattutto un ennesimo esempio di quella "qualità media francese" che  caratterizza positivamente il cinema dei nostri vicini e che spinge  distributori ed esercenti italiani a diffondere sempre di più  sul mercato commedie francesi ben fatte e decisamente  meritevoli di essere viste.

" Il mistero Henri Pick " potrebbe definirsi un " thriller " letterario. Chi è che ha creato veramente "Le ultime ore di un grande amore ", manoscritto scovato in una suggestiva "biblioteca dei testi rifiutati",  situata in un oscuro anche se ameno paesino della Bretagna, ad opera di una intraprendente lettrice di una casa editrice e da questa fatto pubblicare con grande successo  di critica e di pubblico ? L'autore è proprio, come si vorrebbe, un semplice pizzaiolo, tale Henri Pick (defunto, guarda caso, prima che il suo talento venisse scoperto da qualcuno) o siamo in presenza di una gigantesca mistificazione volta a creare l'ennesimo "caso " suscettibile di far aumentare le vendite ?Il protagonista della vicenda ( un sontuoso Fabrice Luchini, ormai miglior attore di Francia ) qui un critico letterario animatore di una rubrica televisiva capace di alimentare ulteriormente la fortuna di un libro,tipo Bernard Pivot ad " Apostrophes ", propende per la seconda ipotesi. Recatosi per una indagine  quasi poliziesca nel paesino dove Pick lavorava e si presume scrivesse nascostamente il suo capolavoro, egli finirà con lo scoprire la verità. Un " giallo " dunque, ma  questa volta senza delitti o colpevoli da assicurare alla giustizia. Vi è solo il travaglio, la ricerca e i dubbi dell'improvvisato indagatore, ed i percorsi logico- induttivi attraverso i quali il nostro critico letterario perviene al sorprendente scioglimento della vicenda. Film che è allietato peraltro, oltre a quella di Luchini, dalla recitazione di altri bravi attori di contorno (consigliabile vederlo in edizione originale, ove disponibile ) e da una regia semplice , forse un pò priva di slancio ma fluida e funzionale. E poi, per chi vi è  interessato, nelle varie scene, non solo quelle ambientate nei lussuosi appartamenti parigini  degli " intéllos " e delle Case Editrici ( In Francia un'autentica istituzione ) ma perfino nel paesino brettone, centinaia, migliaia di libri che quei lettori leggono e conservano religiosamente in imponenti biblioteche. A testimonianza - ahinoi- del grande ruolo che giocano ancora oggi le idee e  la letteratura nella società francese, e non solo quella delle classi medio-alte, fornendole  utili se non sempre efficaci anticorpi contro le derive che anche colà pericolosamente la insidiano.

Natale è ormai tra poche ore. Quale miglior modo di festeggiare questa ricorrenza della tradizionale ( almeno un tempo ) frequentazione di qualche sala cinematografica ? Sì , ma qui si pone l'arduo dilemma, quali film andare a vedere per non abbrutirsi con i nostrani "cinepanettoni " o piegarsi ai " blockbusters " che richiedono a gran voce i nostri figli adolescenti ?  Solitamente i distributori, non per spirito umanitario ma per indurre ad andare al cinema durante le Feste un pò tutte le categorie di potenziali spettatori, buttano sul mercato proprio in questi giorni qualche " chicca  d'autore" tenuta in serbo per non sprecarla in periodi di minore voglia di cinema. Così , anche quest'anno, scorrendo la programmazione di Milano e di Roma ( ma, penso o almeno spero, anche di altre città del Bel Paese ) scopriamo alcuni film per i quali,come si suol dire, val la pena di mettersi il cappotto ( o il mantello... ) uscire di casa  ed entrare in una sala buia. Oltre ai film di cui abbiamo parlato e tessuto le lodi nelle scorse settimane ( principalmente, ricordo, " L'ufficiale e la spia ", " Un giorno di pioggia a New York " e , se vi piace la letteratura, questo " Mistero Henri Pick " ), vorrei consigliarvi " Ritratto della giovane in fiamme " della talentuosa regista francese ( sempre loro ! ) Céline Sciamma. Molto lodato a Cannes la scorsa primavera, arriva ora sui nostri schermi. Ma io ne dissi molto bene già nella mia recensione estiva ( su questo blog, cercate la puntata del 20 giugno u. s. ), insieme al  bel film di Ken Loach  ( " Sorry we missed you" ) egualmente reduce da Cannes e che uscirà da noi tra pochissimi giorni. Naturalmente, infine, non trascurerei ( e poi dite che non mi piace il cinema italiano... ) il " Pinocchio " di Matteo Garrone: io  lo vedrò tra breve per pagare il dovuto omaggio al capolavoro di Collodi e fare gli opportuni raffronti, non tanto con il " cartone " di Walt Disney ( 1940 ) quanto con il film di Comencini degli anni ' 70 ( magari , allora, manco eravate ancora nati... ).

S'il vous plait, veuillez trouver ci-dessous un court commentaire en francais sur " Le mystère Henri Pick ":

Tiré d'un roman de David Foenkinos du meme titre, "Le mystère Henri Pick ", réalisé par Rémi Bezancon arrive maintenant sur les écrans italiens. L'histoire, véritable " thriller " littéraire, est simple et compliquée en meme temps. Un manuscrit découvert par hazard, semble-t-il, en fouinant dans une bibliothèque brétonne très spéciale ou les auteurs réfusés par les maisons d'édition peuvent déposer leurs oeuvres, vient d'etre finalment publié car il est  réellement un chef-d'oeuvre , en obtenant un trés grand succés de critique et de lecteurs. Mais est-ce-que l'auteur est vraiement ce pauvre pizzaiolo du village , presque illétré, dont le nom , Henri Pick, est gravé sur la couverture du livre ou s'agit-il d'une mistification, d'un faux visant à créer un cas littéraire et à augmenter les ventes? Le protagoniste du film ( un Fabrice Luchini tout à fait somptueux ) croit plutot à cette deuxième hypothèse . Il est d'ailleurs critique littéraire  à la télévision, animateur d'une émission qui s'appelle " Infinitif " ( ! ) et qui ressemble beaucoup comme plateau à celui du célèbre " Apostrophes " , animé jadis par Bernard Pivot. Voici donc le personnage interprété par Luchini qui part pour la Bretagne découvrir le véritable auteur du bouquin. Et, après maintes peripéties il réussira à éclaircir un mystère, faut-il dire, pas simple en vérité. Le film est très sympathique, fort bien joué, le scénario est suffisamment bien ficélé, la mise en scéne simple , dépourvue peut-etre d'un brin de  piquant et de surprénant mais efficace et fluide. Un film à voir si... on aime les livres.


Please, find here a short commentary  in english on " The mistery of Henri Pick " :

Who is the true author of the french bestseller " The last hours of a great love " ? Is he really the deceased obscure owner of a pizza parlor in a tiny village of Brétagne called Henry Pick ( who , as a matter of fact, would not read anything during his life , while nobody saw him writing a single bit of paper... )? Or is all nothing more than a conspiracy aimed  to create a  sort of literary scoop and sell more copies of the book , written in fact by a  clever and unknown ghostwriter ? This is the question and not a simple one to be given a satisfactory answer by the main character of this film. Fabrice Luchini, in " The mistery of HenriPick " plays superbly the literary critic and TV  influencer who doubts about the fatherhood of the book and travels to Brétagne in order to find out the truth ( if there is just one truth ... ). The film is kind of a good literary thriller, well acted and well directed by Rémi Bezancon, not a master work of cinematic art but pleasant to watch, smooth and witty. Quite a  nice picture for Christmas time.  

2 commenti:

  1. Buon Anno!
    Ho visto il film, devo dire che amo i film francesi e non mi ha deluso. Fotogramma dopo fotogramma la storia stupisce ed incuriosisce; porta sulla costiera bretone dove sembra che il tempo si sia fermato e ci sia anche il tempo per pensare e riflettere. Deliziosa l’immagine dell’angolo in libreria dei libri non pubblicati!
    Grazie per la segnalazione, a presto!

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    1. Buon Anno ! Mi fa piacere che il film Le sia piaciuto ! Non è molto di più, come ho detto , che un " divertissement" letterario ( la biblioteca dei manoscritti non pubblicati... ) ma è fine , intelligente, gradevole. Fabrice Luchini , poi, è assolutamente geniale in tutto quello che fa ( ricorda, qualche anno or sono , " Molière in bicicletta " ? )



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